04/04/2025

Società

Proteggiamo lo sport

Nell’era dei social, siamo continuamente esposti al confronto con gli altri.


Invidiamo le vite di estranei; cerchiamo l’approvazione di gente che nemmeno conosciamo; svalutiamo il valore dei nostri successi, equiparandoli agli straordinari risultati che vediamo ogni giorno sui nostri schemi, e che, sbagliando, ci sembrano la norma.

Il problema è che le vite che prendiamo a modello sono sempre filtrate, al fine di sembrare perfette. Così, in risposta, ci copriamo anche noi di filtri.

Alla lunga, però, quei filtri ci soffocano, ci rendono insicuri, ci fanno disprezzare l’immagine che vediamo allo specchio. Pur di piacere ai nostri “follower”, ci dimentichiamo di piacere a noi stessi.


Lo sport ci allena a non preoccuparci delle vite altrui, ma ad occuparci della nostra.

Sul campo, siamo noi il nostro obiettivo e metro di paragone. Infatti, l’importante non è fingersi migliori degli altri, ma essere migliori della persona che eravamo ieri.

Il fine è stare bene col nostro corpo, con la nostra mente, nella nostra vita: del corpo, della mente o della vita di chi sembra più forte, intelligente o felice di noi, non deve importarci.


O meglio, può importarci, purché sia un confronto sano: che ci motivi, senza demoralizzarci.


In fondo, in un’epoca dove tutti fingono di essere chi non sono, lo sport ci allena ad amare chi siamo…

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